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RUO, associazioni, scuola ed enti: una cima rossa con LNI per dire stop alla violenza sulle donne, navigando sui venti della speranza

Nonostante la crescente consapevolezza sul numero sempre in continua ascesa dei femminicidi e l'impegno profuso a livello internazionale, la violenza contro le donne è ancora un fenomeno ampiamente diffuso.  In Italia ad oggi sono 51 le vittime di femminicidio, quasi 3mila le violenze sessuali nel corso del primo semestre dell'anno, 700 i casi di condivisione non consensuale di immagini e video intimi (il cosiddetto revenge porn).






E poi ci sono 33mila chiamate al numero anti violenza 1522. Ma fortunatamente assistiamo ad un vero cambio di rotta perché è in aumento il numero di donne che trovano il coraggio di denunciare e si registra un calo del numero dei femminicidi (- 6% in meno). Bisogna continuare a fare rete, a parlarne, ad impegnarsi e la veleggiata di sensibilizzazione “Una cima rossa contro la violenza sulle donne…Navigando sui venti della speranza” organizzata dalla sezione di Riposto di Lni, ha creato socialità, ha aiutato a sensibilizzare su questo fenomeno per sviluppare una vera coscienza comune.


Lni di Riposto ha aderito alla campagna nazionale Una cima rossa contro la violenza sulle donne” promossa, per il secondo anno consecutivo, dalla Lega Navale Italiana, che ha unito le sezioni e delegazioni in tutta Italia contro ogni forma di violenza di genere, per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in calendario il 25 novembre.  La sezione di Riposto di Lni, aderendo a questa campagna antiviolenza nazionale, ha organizzato una veleggiata di sensibilizzazione avvalendosi della preziosa collaborazione: del R.U.O (Centro di ricerca internazionale sulla comparazione giuridica), dell’ I.i.s “Leonardo” di Giarre, del Marina di Riposto-Porto dell’ Etna ,  dell’ Asi solidale, dell’ associazione  “Centro Azione Donna”, dell’ associazione di volontariato “Rinascendo”  e della “Casa del sollievo.


L’obiettivo della veleggiata è stato quello di imbarcare, donne vittime di violenza, presenti nei Centri antiviolenza, associazioni e nelle case di accoglienza del territorio, grazie alla collaborazione di alcuni centri ed associazioni antiviolenza aderenti all’ iniziativa solidale, insieme ai loro educatori ed educatrici,  a bordo delle  tre barche confiscate alla criminalità ed assegnate, nell’ambito del progetto “Mare di Legalità” alla sezione di Lni, per regalare oltre a attimi di spensieratezza, anche  momenti  di riflessione e soprattutto creare  rete tra le varie associazioni ed istituzioni coinvolte, per fermare le continue stragi che segnano una triste deriva, quella delle tantissime vittime, ammazzate dai partner dopo convivenze o matrimoni . Il mare e la cultura marittima, ancora una volta, quali portatori di valori come la solidarietà ed il rispetto.


Tutti insieme per un cambio di rotta, hanno navigato sui venti della speranza a bordo di alcune imbarcazioni messe a disposizione, anche da armatori soci della locale sezione di Lni. Ad accogliere le speciali ospiti, al Marina di Riposto Porto dell’ Etna, che ha ospitato  l’ iniziativa, erano presenti: il viceprefetto, Sarita Giuffrè, nonché anima  dell’associazione “Centro azione donna”, il  presidente di Lni di Riposto Giuseppe Ballistreri, il vicesindaco del comune marinaro Carmelo D’ Urso, la dirigente scolastica dell’I.i.s “Leonardo” Tiziana D’ Anna, il rappresentante dell'international Car Club Taormina, federato Asi, Renato Raciti e la  presidente della Casa del Sollievo e dell’associazione Rinascendo, Angela Leonardi, tutti partners dell’evento solidale.


Virtualmente presente la professoressa Daniela Mainenti, presidente del R.u.o (Centro di ricerca internazionale sulla comparazione giuridica), che ha inviato un video messaggio, in cui   ha posto l’attenzione sul tema della violenza economica, che si manifesta attraverso il controllo delle risorse finanziarie, la limitazione dell'accesso al lavoro, l'imposizione di dipendenza economica o la privazione di beni necessari, ovvero una delle forme più silenziose, ma profondamente radicata nelle dinamiche di potere che caratterizzano le relazioni abusive. “La violenza economica-ha dichiarato la Mainenti- priva le donne non solo della libertà di autodeterminarsi, ma anche della dignità personale. È una forma di violenza invisibile, spesso trascurata, che le condanna a una condizione di dipendenza, impedendo loro di ricostruirsi una vita lontano dai contesti abusanti. Come centro di ricerca - ha concluso-il nostro obiettivo è far luce su queste dinamiche e proporre strumenti giuridici e sociali per contrastarle".


La senatrice Cinzia Pellegrino, ha inviato un messaggio in cui oltre a plaudire all’ iniziativa, promossa in favore di donne vittime di violenza, ha ribadito l’importanza della manifestazione che deve essere non solo un’occasione di celebrazione formale dei temi e della tutela dei diritti, ma deve rappresentare soprattutto un’opportunità per riflettere tutti insieme su un fenomeno, purtroppo, tragicamente attuale. “Sensibilizzare, dunque, fare rete, contrastare questo fenomeno- ha scritto la senatrice Pellegrino- è un dovere di tutti noi e dobbiamo essere pronti a far crescere la cultura che contrasta ogni forma di violenza e di abuso”.


In un messaggio inviato dalla segreteria particolare del ministro alle Politiche al mare, on. Nello Musumeci, assente perché impegnato in altre concomitanti incombenze istituzionali, legate alla carica di governo, assunte precedentemente, ha plaudito all’ iniziativa augurando ad essa il successo che merita.


Piena soddisfazione è stata espressa dal presidente Giuseppe Ballistreri, “Anche quest’ anno -ha detto-abbiamo sposato quest’ iniziativa antiviolenza che rientra nel più grande progetto “Mare di legalità”, per dare un segnale importante ovvero restituire dignità e valore a questa donne, oltre il muro dell’indifferenza ed anche regalare loro momenti di relax, convinti che il mare unisce e non divide e dona serenità”. 


L’ associazione Rinascendo e la Casa del sollievo con la presidente Angela Leonardi insieme alle tantissime volontarie, ha donato un piccolo cadeaux alle donne presenti, con l’invito di “prendersi cura di loro stesse”, con l’augurio di eliminare la violenza educando la società alla tolleranza, alla diversità   e di combattere insieme ogni forma di violenza con l’amore ed il rispetto.


Soddisfatto anche l'international Car Club Taormina, con il suo rappresentante Renato Raciti, che ha messo a disposizione una propria barca a motore e si è detto aperto ad altre future collaborazione a sfondo sociale  con Lni.


La presenza della scuola con la dirigente Tiziana D’ Anna ha avuto un suo significato, perché si comincia proprio dalle giovani generazioni, come ha sottolineato la stessa preside, a diffondere la cultura del rispetto nelle sensibilità e nell’ animo degli studenti.


Infine il viceprefetto dottoressa Sarita Giuffrè, anima del Centro Azione donna, ha ribadito l’importanza del fare rete e mettere insieme tutte le persone di buona volontà, per cercare di trovare delle soluzioni concrete, assicurando dignità alle donne attraverso il lavoro, creando delle opportunità per poter ricostruire il loro progetto di vita e dare ai propri figli un futuro migliore. 


L’ artista Grazia Russo ha esposto e descritto ai presenti una sua opera pittorica dal titolo “Come l’Araba Fenice”, con cui ha ricevuto il premio “Eccellenza Donna” al Senato della Repubblica. Il quadro descrive una donna in rinascita, utilizzando la simbologia della montagna, dell'Etna e incorporando la sabbia vulcanica per dare all'immagine la forza e il vigore della montagna, che rappresenta la capacità delle donne di trovare energia vitale per ricrearsi e reinventarsi

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