Il R.U.O. (Research Unit One), impegnato nello studio e nella sensibilizzazione su temi legati alla violenza di genere, aderisce come partner ufficiale con orgoglio alla manifestazione "Una cima rossa per fermare la violenza sulle donne" promossa dalla Lega Navale Italiana - Sezione di Riposto, che si terrà sabato 23 novembre. L'evento rappresenta un'occasione per riflettere non solo sulla violenza fisica e psicologica, ma anche su quella economica, una forma subdola e spesso ignorata di controllo e oppressione.
La violenza economica si manifesta attraverso il controllo delle risorse finanziarie, la limitazione dell'accesso al lavoro, l'imposizione di dipendenza economica o la privazione di beni necessari. È una delle forme più silenziose, ma profondamente radicata nelle dinamiche di potere che caratterizzano le relazioni abusive. Il R.U.O. sta concentrando i suoi studi su questo fenomeno, evidenziandone l’impatto devastante sulle donne e sulle famiglie. La professoressa Daniela Mainenti, presidente del R.U.O., ha dichiarato: “La violenza economica priva le donne non solo della libertà di autodeterminarsi, ma anche della dignità personale. È una forma di violenza invisibile, spesso trascurata, che le condanna a una condizione di dipendenza, impedendo loro di ricostruirsi una vita lontano dai contesti abusanti. Come centro di ricerca, il nostro obiettivo è far luce su queste dinamiche e proporre strumenti giuridici e sociali per contrastarle".
La veleggiata, che coinvolgerà donne vittime di violenza ospitate nei Centri antiviolenza e nelle case di accoglienza, vuole essere un simbolo di solidarietà e speranza. A bordo di barche confiscate alla criminalità organizzata e destinate al progetto “Mare di Legalità”, l'iniziativa rappresenta anche un momento per ribadire che è possibile restituire dignità e valore, superando il silenzio e l'indifferenza.
Il R.U.O. attraverso i suoi studi, punta a inserire il tema della violenza economica in un quadro più ampio di lotta contro ogni forma di discriminazione, proponendo soluzioni concrete, come percorsi di empowerment economico e azioni di sensibilizzazione che coinvolgano non solo le donne, ma anche istituzioni e aziende. “La violenza economica," conclude la professoressa Mainenti, "è una catena invisibile che dobbiamo spezzare. È nostro dovere lavorare insieme per garantire alle donne strumenti concreti per ritrovare la libertà, costruendo una società in cui nessuno sia lasciato indietro".
Con "Una cima rossa per fermare la violenza sulle donne" il R.U.O. rinnova il suo impegno a sostenere le donne vittime di ogni forma di abuso, unendo ricerca, solidarietà e azione per una società più giusta e inclusiva.
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