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Metodi di studio e mentoring: benefici e pratiche utili per gli studenti universitari

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La dottoressa Beatrice Messina è giurista di rilievo e socia del RUO (Research Unit One), centro di ricerca specializzato in comparazione giuridica. Inoltre, è esperta in mentoring, con un focus particolare sulla metodologia di studio.


Con lei, dopo avere affrontato il tema della gestione del tempo, abbiamo parlato anche di un altro argomento, strettamente correlato, ovvero il metodo di studio e il mentoring, un nuovo modo di fare orientamento. 


Perché la ricerca di un metodo di studio è importante per gli studenti universitari?


La ricerca di un metodo di studio declinato sulle necessità e attitudini individuali degli studenti è cruciale. Questo approccio non solo migliora le performance accademiche, ma favorisce anche lo sviluppo di un pensiero critico, personalizzato per ogni studente. Inoltre, contribuisce a migliorare la gestione del tempo, permettendo agli studenti di acquisire competenze e strumenti utili sia durante gli studi che nella futura carriera professionale.


Un metodo di studio efficace migliora significativamente le performance accademiche, poiché permette agli studenti di applicare meglio le conoscenze acquisite e di sviluppare soft skills fondamentali per il problem solving e la crescita personale e professionale. La gestione del tempo è un altro aspetto fondamentale: una pianificazione accurata a breve, medio e lungo termine riduce lo stress e aumenta l'organizzazione delle attività.


Gli studenti che sviluppano una buona capacità di autodisciplina e di controllo delle proprie attività riducono notevolmente lo stress e il rischio di sviluppare psicopatologie.


Un'organizzazione efficiente del proprio tempo permette anche di prevedere meglio la struttura delle prove d'esame, aumentando la serenità e l'autocontrollo.


Quali sono le migliori pratiche per implementare un programma di mentoring efficace nelle università?


Innanzitutto, è fondamentale definire chiaramente gli obiettivi del programma di mentoring. Questi obiettivi devono includere sia motivazioni estrinseche che intrinseche e devono essere specifici e misurabili per garantire una valutazione costante e chiara delle performance.


Il mentoring deve essere svolto da personale qualificato e specializzato nel settore. È necessario stabilire criteri di selezione specifici per garantire che i mentor siano adeguatamente formati e preparati per il loro ruolo.


Un altro elemento cruciale è l'abbinamento adeguato tra mentor e studenti. Questo abbinamento deve tenere conto delle necessità e delle attitudini individuali degli studenti, garantendo che il mentoring sia personalizzato e strutturato per rispondere ai bisogni di ciascun partecipante.


Queste linee guida aiutano a creare un programma di mentoring efficace, capace di supportare e sviluppare le competenze degli studenti in modo mirato e professionale.



In che modo il mentoring può influenzare positivamente il percorso accademico di uno studente?


Partiamo dal presupposto che lo sviluppo di competenze, soft skills, e la gestione del tempo, nonché le opportunità offerte agli studenti universitari, possono portare alla conoscenza delle best practices utili sia in ambito accademico che nella futura carriera professionale.


Il mentoring, inoltre, offre motivazione e supporto emotivo e psicologico agli studenti, specialmente per quanto riguarda l'incoraggiamento. Purtroppo, molte università non attivano ancora questo tipo di attività. Il mentoring può motivare gli studenti a superare le difficoltà, mantenendo alto il livello di impegno e determinazione. È fondamentale per tutti quegli studenti che si trovano in momenti di difficoltà, aiutandoli a superare periodi di stress.


Questo tipo di supporto sviluppa fiducia, valorizza le proprie capacità e personalità, e favorisce lo sviluppo dell'apprendimento teorico-pratico e della capacità di gestione del tempo.


Quali sono i principali benefici che gli studenti possono ottenere partecipando a un programma di mentoring?


Un programma di mentoring efficace può offrire numerosi benefici agli studenti, migliorando sia il rendimento scolastico che accademico.


Il mentoring, anzitutto, aiuta gli studenti a migliorare le loro performance accademiche, offrendo supporto personalizzato e strategie di studio efficaci.


Il mentoring, poi, favorisce lo sviluppo di competenze trasversali e soft skills, utili non solo durante il percorso di studi ma anche nella futura carriera lavorativa. Queste competenze includono la comunicazione, la leadership, la gestione del tempo e il problem solving.

Inoltre, contribuisce anche allo sviluppo psicofisico degli studenti, aumentando la fiducia in sé stessi e aiutando a gestire lo stress, sia positivo che negativo, prevenendo lo stress patologico. Gli studenti sviluppano una maggiore autoconsapevolezza delle proprie capacità e limiti.


Infine, un mentoring efficace insegna agli studenti come gestire meglio il proprio tempo, portando a una maggiore indipendenza e autonomia nell'organizzazione delle attività di studio e personali.


Può suggerire alcune tecniche di studio che ha trovato particolarmente efficaci per gli studenti universitari?


Non esiste una metodologia o tecnica di studio standard. Il progetto Poiesis sta facendo un ottimo lavoro, in modo quasi socratico, aiutando ogni studente a trovare il metodo di studio più adatto a sé. In linea di principio, se volessimo parlare in termini generali, dipende dalle attitudini dello studente.


Ci sono studenti con una memoria fotografica che trovano utile organizzare le informazioni tramite mappe concettuali, e altri che hanno una memoria uditiva, per cui audiolibri e podcast possono essere più efficaci. Inoltre, lo studio con l'ausilio delle nuove tecnologie, come l'intelligenza artificiale, può offrire strumenti utili per personalizzare l'apprendimento in base alle esigenze individuali.


Ci sono evidenze che dimostrano che il mentoring aiuta a ridurre i tassi di abbandono universitario?


Certamente, diversi studi condotti negli Stati Uniti hanno dimostrato che riduce del 15-25% lo sviluppo di problematiche psicofisiche o disturbi da stress. Inoltre, favorisce l'integrazione sociale all'interno delle scuole e delle università, aiutando gli studenti a non sentirsi soli nell'affrontare il loro percorso.

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