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Immagine del redattoreDaniela Mainenti

Moldavia, un banco di prova per l’Europa: prospettive e rischi

Durante la mia visita di studio in Moldavia, in qualità di comparatista processualpenalista e Presidente di RUO, ho avuto modo di approfondire la realtà del Paese, andando oltre i dati ufficiali e le dichiarazioni politiche.


La Moldavia, un piccolo Stato con una posizione geopolitica sensibile tra Ucraina e Romania, si trova al crocevia tra le influenze russe ed europee. Nonostante le recenti aperture filo-UE, il Paese resta profondamente vulnerabile all’interferenza russa, in particolare attraverso la regione separatista della Transnistria, dove Mosca mantiene una presenza militare e un’influenza economica significativa.


Dal punto di vista economico, la Moldavia affronta sfide importanti. Con uno dei PIL più bassi d’Europa, l’economia è fortemente dipendente dall’agricoltura, in particolare dalla produzione di vino e ortaggi, un settore che offre margini limitati per una crescita sostenibile. Gran parte del PIL deriva dalle rimesse dei moldavi che lavorano all’estero, soprattutto in Russia, Italia e Germania, rendendo il Paese economicamente dipendente dall’emigrazione.





La corruzione rappresenta un problema strutturale, con riforme spesso annunciate ma raramente attuate, ostacolate da élite locali legate a oligarchi e poteri stranieri. L’integrazione europea rappresenta per la Moldavia una scelta strategica, ma anche una necessità economica e politica. Tuttavia, la società appare profondamente divisa: mentre i giovani e le aree urbane guardano con favore all’Europa, le zone rurali, legate a tradizioni conservatrici, rimangono più vicine alla Russia, sia per cultura che per interesse economico. Politicamente, la Moldavia è una democrazia fragile, caratterizzata da coalizioni instabili e governi deboli, spesso incapaci di attuare riforme a lungo termine. Inoltre, le influenze esterne di Russia, Romania e Ucraina giocano un ruolo determinante nei processi decisionali interni.


Un elemento cruciale è rappresentato dalla Transnistria, una regione separatista che agisce come uno Stato indipendente, con un’economia fondata su traffici illeciti come armi e contrabbando. La presenza russa in Transnistria costituisce un ostacolo concreto all’adesione della Moldavia all’UE e un potenziale punto di escalation militare. Sul piano sociale, la Moldavia è un Paese segnato da povertà diffusa, con molti cittadini che vivono con meno di 10 dollari al giorno, e da un tasso di emigrazione altissimo, soprattutto tra i giovani. La sua identità culturale è frammentata, riflettendo un intreccio di influenze moldave, rumene e russe, con un dibattito ancora aperto sull’identità nazionale.


Il cammino della Moldavia verso la stabilità e la prosperità è tutt’altro che una storia di successo. Corruzione, influenza russa e fragilità politica restano sfide enormi.


Strategicamente, il Paese rappresenta un banco di prova per l’Europa su come integrare Stati fragili senza destabilizzarli ulteriormente. Esistono opportunità economiche, specialmente nei settori agricolo e tecnologico, ma i rischi politici e le complessità burocratiche sono elevati.


La Moldavia non può essere semplicemente considerata una "futura Ucraina," ma deve essere vista come un Paese con una propria identità, impegnato a costruire un futuro stabile in un contesto geopolitico estremamente complicato. Cosa sapere davvero? Non è ancora una storia di successo: Nonostante l’entusiasmo europeo, il cammino è lungo. La corruzione, l’influenza russa e la fragilità politica restano ostacoli enormi. E tuttavia, almeno nelle sedi istituzionali giudiziarie, si respira una grande consapevolezza del proprio ruolo nella costruzione di una direzione democratica e europea.


Questo si traduce in un impegno tangibile verso l’adozione di principi e standard che possano allineare la Moldavia alle migliori pratiche del contesto comunitario, mostrando una determinazione significativa nel contribuire alla stabilità e alla credibilità del sistema giudiziario del Paese.

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