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L’importanza dei bilanci di sostenibilità efficienti per affrontare le sfide europee: una riflessione critica del rapporto Draghi

Nel contesto globale attuale, i bilanci di sostenibilità giocano un ruolo fondamentale non solo per migliorare la trasparenza delle aziende, ma anche per contribuire a una crescita equilibrata e responsabile.


Tuttavia, il recente "Rapporto Draghi" solleva diversi punti critici che sottolineano quanto sia essenziale un approccio strategico e coerente alla sostenibilità, soprattutto per affrontare le sfide dell'innovazione, della decarbonizzazione e della produttività in Europa.





Il rapporto evidenzia che l'Europa è in ritardo rispetto a Stati Uniti e Cina in settori chiave dell'innovazione tecnologica, ma omette di considerare i successi dell'Europa in ambiti come le energie rinnovabili e la produzione.


È qui che i bilanci di sostenibilità entrano in gioco: l'Europa ha già dimostrato una leadership nel campo delle energie pulite, e rendere questi risultati visibili e misurabili attraverso un reporting chiaro e completo potrebbe riequilibrare la narrazione unilaterale che tende a concentrarsi solo sulle mancanze.


Il rapporto tratta la decarbonizzazione sia come opportunità di crescita sia come una potenziale minaccia competitiva, senza fornire un chiaro collegamento tra le due posizioni.


Un bilancio di sostenibilità ben strutturato, con obiettivi precisi e misurabili, potrebbe aiutare a tracciare una rotta chiara, dimostrando come l’Europa possa affrontare la competizione esterna mantenendo alti i propri standard.


Le imprese europee dovrebbero mostrare come stanno investendo nella transizione verde e come tali investimenti possano generare valore a lungo termine, invece di alimentare una narrativa di vulnerabilità. Il rapporto non esplora completamente alternative energetiche che potrebbero mitigare la dipendenza dall’estero.


Avere bilanci di sostenibilità che monitorano progressi e investimenti in energie rinnovabili e partner commerciali diversificati potrebbe aiutare le aziende e i governi a pianificare soluzioni stabili e a lungo termine per queste vulnerabilità.


Includere proiezioni di lungo termine e dati su risparmi energetici ed emissioni ridotte sarebbe un passo fondamentale per una visione più completa.


Il rapporto prevede una riduzione della forza lavoro europea, ma non spiega adeguatamente perché questa sfida non dovrebbe influenzare altre grandi economie allo stesso modo. Un’efficiente gestione della produttività richiede innovazioni strategiche che possano essere guidate e supportate da bilanci di sostenibilità che tracciano i progressi tecnologici, le nuove competenze acquisite e l’impatto sociale di tali cambiamenti.

Avere dati concreti su questi aspetti permetterebbe di mitigare i rischi e sfruttare le opportunità offerte dall’innovazione.


Infine, il rapporto chiede una strategia industriale unificata, ma critica l'attuale frammentazione normativa. Un reporting sostenibile che tenga conto delle diverse normative e standard potrebbe essere la chiave per armonizzare le politiche europee e superare gli ostacoli burocratici. I bilanci di sostenibilità potrebbero fungere da punto di riferimento comune per le aziende europee, creando un linguaggio condiviso che faciliti una maggiore cooperazione tra Stati membri.


Il rapporto Draghi sottolinea anche l'importanza dell'IA, evidenziando come l'Europa sia in ritardo rispetto agli Stati Uniti. Tuttavia, per colmare questo divario, l'Europa deve investire non solo in tecnologie, ma anche nelle persone. Qui, i bilanci di sostenibilità possono avere un ruolo chiave nel monitorare gli impatti dell'IA sui posti di lavoro e nell'assicurare che la transizione tecnologica sia inclusiva, garantendo opportunità di apprendimento continuo per i lavoratori.

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